07 novembre 2015

Il povero Tito, e poveri noi


Il povero presidente dell’INPS si è visto rigettare la sua ennesima richiesta (1): dare un reddito di 500 euro il mese ai disoccupati 55enni, prelevando il denaro necessario dalle pensioni d’oro di 230.000 persone e da 4.000 vitalizi di parlamentari oltre gli 80.000 euro. Si noti: tutte persone che percepiscono assegni oltre la quota dei versamenti effettuati, vale a dire senza effettiva copertura, un elenco lungo che va dai parlamentari agli amministratori locali fino ai sindacalisti. Insomma, il “cuore” del sistema mafioso di potere.

Qualcuno ha detto “non si può smettere di lavorare a 55 anni”, altri “non si mettono le mani sulle pensioni” ed altre facezie del genere.
Il piano di Boeri era ben congegnato, ed a noi interessa il titolo “Non per cassa, ma per equità”: Dio sa di quanta equità distributiva questo Paese abbia bisogno, visto che il 10% della popolazione possiede quasi il 50% della ricchezza. Ma, qual 10%, ha deciso di tenersela (fra di loro ci sono tutti i parlamentari).

Boeri stesso diede il buon esempio: il suo predecessore, Mastrapasqua – quello che aveva falsificato gli esami universitari, e quindi condannato, e dunque non si capisce come potesse occupare quel posto (oggi è stato rinviato a giudizio per altre malversazioni e truffe varie nella sanità) – percepiva, come presidente INPS, la “cifretta” di 1,2 milioni di euro l’anno. Boeri se l’è auto-ridotta a 120.000 euro, ossia un decimo. Non desidero tessere il panegirico di Tito Boeri, però i fatti sono fatti.

Due aspetti della vicenda mi sembrano interessanti.
Il primo è che, contrariamente alla normalità, è stato il ministro del lavoro Poletti ad “andarci giù pesante” con la proposta Boeri: stranamente, né Renzi si è pronunciato (oltre le consuete frasi di circostanza ed i soliti slanci d’ottimismo sul futuro) ma, soprattutto, totale silenzio dal suo High Controller, quel bel elemento del ministro dell’Economia Padoan, uno che – se lo fissi per più di 3 secondi – ti fa venire una fitta allo stomaco.
A mio parere, è poco credibile che Renzi ed il suo Controller non si siano sentiti: probabilmente, non desideravano uno scontro con Boeri, poiché trovarne un altro non è facile. Oddio sì: le mezze calzette abbondano, sono i veri economisti a scarseggiare. Tutto sommato, meglio tenerselo buono, avranno pensato.

La seconda vicenda riguarda più espressamente la politica economica di questo disgraziato Paese: è lapalissiano che, stornare le cifre eccedenti a quegli altissimi emolumenti per dirottarle su un assegno di disoccupazione (com’è in tutta Europa, salvo Italia e Grecia) avrebbe significato un “travaso” da Wall Street a Main Street, come in gergo sono chiamate la finanza bancaria/industriale/amministrativa (ecc) e l’economia reale.
E’ chiaro a tutti che i 500 euro dati ad un disoccupato sarebbero stati “scialacquati” in spaghetti, biscotti, qualche vestito, scarpe...ossia tutti beni che sostengono l’economia reale (ossia la direttrice vendite-lavoro-posti di lavoro, ecc), mentre nelle mani di chi attualmente li detiene significano grandi investimenti esteri in fondi (azionari, sovrani, ecc), ossia soldi che – al comune italiano – non portano nessun beneficio.

La risposta è allora chiara, soprattutto per un uomo intelligente come Boeri: questo Paese non deve “decollare” bensì sarà gradualmente “decollato”, poiché quei poteri non arretrano di un centimetro.
Vorrei far notare che questa è tutta una questione italiana, ossia interna al bilancio italiano: difatti, Boeri ha precisato le coperture. Qui non c’entra nessun potentato straniero: una partita di giro interna.

Allora, caro Tito: cosa vogliamo fare? Ommini, mezzi ommini, omminicchi, pigliainculo e quaqquaraquà: cosa scegli? Una lettera di dimissioni sarebbe un bel gesto: per te e per l’Italia.

(1) http://ilmanifesto.info/il-governo-silura-la-riforma-delle-pensioni-di-boeri-inps/

4 commenti:

Eli ha detto...



Per carità,

non lasciamoci prendere in giro da questo birillo di razza padrona.
Quello a cui mira sono le pensioni col lordo al di sopra dei duemila euro (1500.00 euro netti), e con la scusa dell'equità sociale e della redistribuzione dei redditi è pronto per lanciare il cetriolo sempre alla stessa altezza ed al solito ortolano. Il bocconiano aveva già proposto ciò nella scorsa primavera, ma il piccolo Ceausescu, che è perennemente in campagna elettorale -senza mai farci votare, però!- e non vuole scontentare nessuno, lo fece desistere.
Si potrebbero anche eliminare un paio delle tre-quattro pensioni percepite dai vari Amato, Ciampi, Draghi e compagnia bella...Ma quelli sono "diritti acquisiti" e non si toccano!

Il reddito di cittadinanza può e deve essere finanziato dalla fiscalità generale, non dai pensionati.
Facessero piuttosto pagare il dovuto ai grossi evasori, fra i quali si annidano anche diversi amici del Bomba.

Saluti.

Roberto ha detto...

13 novembre 2015.
Condoglianze alle famiglie dei francesi uccisi.

Due pensieri mi vengono in mente:

-il 10% della popolazione mondiale che detiene il 50% delle
ricchezze fa di tutto per continuaree a tenere ricchezze
a scapito di tutto, oggi -come in passato- anche a scapito
della Pace

-i 'guerrieri' che sparano a ragazzi inermi e disarmati
spero almeno che non si considerino guerrieri,
una volta si diceva "sparare sulla croce rossa"
adesso siamo riusciti a sondare più profondi abissi
della vigliaccheria umana, in pratica il Califfato
si serve dei più vigliacchi fra gli uomini e l'abominio
più grande che ricade sulla testa dei capi jadisti è proprio questo.

E' troppo facile, per me, dare la colpa di tutto al danaro
ma proprio questo è: danaro come potere danaro come possesso
dell'uomo sull'uomo.
Tanti sono contro la chiesa (o il vaticano) ma nel far questo
non dovrebbero mai dimenticare il messaggio che questa porta
all'umanità.

saluti

RA

Eli ha detto...



Su Repubblica evidenzia il ritrovamento di due passaporti, uno siriano ed uno egiziano, accanto ai corpi dilaniati di due degli attentatori. Che strano, uno salta in aria ma il suo passaporto è lì accanto, intatto!

http://www.repubblica.it/esteri/2015/11/14/news/strage_di_parigi_la_pista_belga_e_quella_siriana_gli_arresti_e_le_ipotesi_degli_inquirenti-127367432/?ref=HRER3-1

Questo fa il paio con la carta d'identità ritrovata sul sedile dell'auto usata dagli attentatori di Charlie Hebdo, sempre a Parigi, e col passaporto di Mohamed Atta, rinvenuto nelle macerie fumanti del World Trade Center a New York.

I casi sono due: o questi attentatori sono degni di un film con Marty Feldman (Frankenstein Junior), o noi siamo dei beoti che si bevono tutto.
Tertium non datur.

Ciao!

Roberto ha detto...

Salve!

La storia dei documenti ritrovati può anche essere un semplice escamotage
per dare in pasto ai media una identità sicura senza scoprire i propri metodi.

Cioè non possono dirci come hanno fatto ad individuarli, perché
scoprirebbero le loro fonti o i loro sistemi a favore purtroppo, anche di
chi stanno cercando, e quindi usano tale escamotage per dire:
sappiamo chi sono (non possiamo dirvi come abbiamo fatto) perché
abbiamo trovato i loro documenti.

Io come cittadino europeo vorrei chiedere agli attuali 'amministratori'
e governanti di fare un passo indietro, di dimettersi.

Non sono spaventato dai pur tragici 150 morti ma da come verrà gestito,
con la 'scusa' di questi morti innocenti, il futuro.

Hollande se fosse un vero uomo, invece di fare il 'duro' davanti alle
Tv di tutto il mondo avrebbe dovuto dare le dimissioni lui e tutti
i suoi ministri... dopo due attentati.

Le politiche andrebbero riviste esattamente, per la mia modesta opinione,
nel senso opposto a quello che invece sembrnao voler fare.

C'è in gioco l'equilibriso Russia/Usa/Eur? con l'Isis usato come
grimaldello? Allora ci vogliono uccidere tutti o perlomeno mettere
in grave pericolo. Ergo i politici di questo tempo vanno cambiati
hanno una visione distorta della realtà. La storia ci insegna che sempre
a causa di questa visione distorta sono cominciate le guerre più atroci
cha hano fatto più morti.

Eppoi il peso dei morti è diverso? Contano più 150 morti di 220?
E i morti innocenti nei paesi del terzo mondo? Contano qualcosa?

La democrazia è un sistema imperfetto ma ad oggi l'unico in grado
di mantenere un minimo di pace.
Il capitalismo è il cancro della democrazia e quando si usano le
morti innocenti di 150 persone, sorvolando bellamente su centinaia
di altre morti, per ridurre la democrazia SI VA DALLA PARTE
OPPOSTA DELLA PACE!

Ergo Hollande ha già oggi, assieme al Bush del 2001, la respoonsabilità
morale, civile, politica ed umana delle future morti delle future violenze.
Ecco perché le sue dimissioni sono l'unica cosa giusta che un vero uomo
farebbe.

saluti

RA